Eccomi di ritorno da Firenze, dove per queste feste natalizie sono stata troppo poco e dove gli eventi mi hanno completamente travolto infatti e' stato un tour de force tremendo, ma sono stata ripagata dall'affetto dei familiari, degli amici e di tutte le persone care.
Ho potuto girare per le strade del centro addobbato a festa
e sbirciare in qualche chiesa i presepi più originali, in particolare quello di S. Maria al Pignone dove Gigi, grande artista autodidatta ha riprodotto nei minimi particolari le più importanti chiese e palazzi di Firenze, tra cui ovviamente Palazzo Vecchio e la basilica S. Maria del Fiore!
Al nostro arrivo mia suocera, ci ha accolto tra le varie cose con un buonissino dolce dell'Artusi (suo ispiratore culinario in moltissime ricette) la pizza alla napoletana che ho sempre mangiato da lei e tutte le volte e' sempre più buono! Ne approfitto adesso per proporlo e ..... grazie Maria!
Anche la ricetta della pasta frolla e' dell' Artusi.
609. - Pizza alla napoletana
Ingredienti
per la pasta frolla: 589 Pasta frolla - ricetta B
-250 g farina
-100 g zucchero a velo
-
-1 uovo
-acqua q.b. oppure un po' di liquore secco
per il ripieno:
crema
-1 uovo
-20 g farina 00 setacciata
-1 bicchiere di latte
-50 g zucchero
-scorza di limone o vaniglia
-150 g di ricotta
-70 g di mandorle spellate e tritate
Prima di tutto bisogna preparare la pasta frolla, e se la facciamo il giorno prima e' sicuramente meglio perché "cruda non soffre, e cotta migliora col tempo perché frolla sempre di piu'" come dice Pellegrino!
Si inizia mescolando farina e zucchero, e si aggiunge il burro a pezzetti lavorando direttamente con le mani in modo che il burro si impasti bene con la miscela suddetta. Si aggiunge l'uovo sbattuto con un pochino di acqua (circa 3/4 cucchiaini) e si finisce di lavorare il tutto piuttosto velocemente perché la frolla non si surriscaldi. Le mie dosi di burro sono inferiori alla media, ma se vogliamo una frolla più friabile meglio abbondare di burro, chiaramente! Si conserva per il giorno dopo in frigo avvolta nella pellicola trasparente e se vogliamo farla con parecchio anticipo la possiamo congelare direttamente.
Si prepara poi una bella crema con il latte, lo zucchero, la farina e l'uovo intero a cui si aggiunge quando e' cotta la ricotta e le mandorle tritate.
Si fodera una teglia rotonda con piu' di meta' della pasta frolla, ci stendiamo sopra il ripieno e si sigilla con l'altro disco di frolla che deve essere bucherellato con una forchetta per evitare che si gonfi in modo da far uscire il vapore durante la cottura.
In forno per circa 30/40 minuti a 180ºC. Quando e' freddata si serve con una spolverata di zucchero a velo.
Una curiosità me la togli Pellegrino, ma perche' questa torta dolce l'hai chiamata Pizza alla napoletana?
Quando hai voglia di rispondermi io sono qui! ;-)
Felice 2013 a tutti!
Ingredientes
-250 g de harina tamizada
-100 g azúcar glas
-125 g mantequilla ---> 50/70
-1 huevo
-agua 3/4 cucharillas o un poco de licor seco
crema
-1 huevo
-20 g harina de repostería
-1 vaso de leche
-50 g de azúcar
-cáscara de limón o vainilla
-150 g de requesón
-70 g de almendras peladas y picadas
Forramos un molde redondo con mas de media masa y ponemos el relleno, luego cubrimos con el otro disco de masa flora que pinchamos con un tenedor para permitir que el vapor se vaya! Horneamos a 180 ºC para 40 menudos o hasta que la masa no estará dorada.
Al final servimos fría con un espolvoreo de azúcar glas.
Questa dell'Artusi non l'ho mai fatta e mi sembra ottima!
RispondiEliminaTornare a casa fa sempre bene, soprattutto per le festività natalizie, quando stare in famiglia è la cosa più bella.
Ti consiglio di provarla e' buona fredda con il mix crema mandorle e ricotta che si sciolgono in bocca
RispondiEliminaL' Artusi aveva veramente una marcia in più ;-)
che meraviglia Ilaria! Buon anno di cuore perchè tu ottenva quello che desideri baciotti e ronron Helga e Magali
RispondiEliminaChe bel presepe! La ricetta dell'Artusi sembra davvero ottima! ;)
RispondiEliminaUn bacione!
Ilaria, grazie per questa originalissima ricetta, la provo di sicuro, un abbraccio e buona domenica!!!
RispondiEliminaL'Artusi la chiama in tal modo perché il termine "pizza" indicava (e indica tutt'oggi per molti di noi meridionali) quella preparazione dolce o salata chiamata oggi più comunemente "torta". Ha la stessa origine latina del termine inglese "pie" e deriva da "pista" (pestata, schiacciata).
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